Saggi critici

[…] Brugnolo vincolata dalla creatività artistica trasferisce la vocazione inizialmente sui mazzi di fiori ripresi dalle decorazioni del territorio di Nove. Li integra, con uguale emozione, con altre immagini di altri fiori – rose, gigli martagoni, peonie – dipinti con freschezza e veri per la loro naturalezza. […]

Brugnolo trasferisce le forme in decori valorizzati dalla vivezza cromatica, nel colore sensuoso del rosso speziato, del blu e dell’oro in foglia. Così ognuna rimanda ad un’assoluta precisione e raffinatezza, rese possibili dall’essere sostenute dalla pratica pittorica unita all’abilità esecutiva. […]

Per Brugnolo la decorazione è gioia e pienezza ed è inoltre conquista di forme ornamentali dai riflessi luminosi vicine al suo interesse di storico dell’arte, tratte dai dipinti cromaticamente splendidi di Paolo Veronese e di Paolo Veneziano. Trova anche ceramiche a valva, e sono un’altra cosa, altri pezzi con proporzioni nuove, così da collocare alcune lastre dipinte e dei modellati trattati con mano leggera. Incentrate su immagini di volti femminili, queste opere sommuovono con il loro richiamo lo spazio interno ed esterno. Rappresentano nell’iconografia la giovane di La ragazza dall’orecchino di perla di Jan Vermeer, La sacerdotessa di Delfi e, di Giambattista Tiepolo, La moglie di Dario. Cosicché Brugnolo recupera il senso della loro bellezza, cattura quella dell’esistenza cogliendone l’umanità. […]

Maria Lucia Ferraguti
Vicenza, aprile 2017

Armonia e purezza

[…] A tali bellezze della natura si richiamano talune creazioni di Katia Brugnolo, innamorata delle cose levigate e terse. I colori cui si volge l’artista vanno dal bianco appunto, impresso in contorni puri, all’azzurro, onde l’incanto d’un particolare, il quale ricorda il sereno alto, o l’acqua, quando il cielo vi si riflette. Ed attraversano il verde, meraviglia delle foglie, e l’oro, spettacolo abbagliante del sole.

Riposto uno degli oggetti così creati accanto ad una finestra d’estate, splenderà esso alla luce, avendo vita gli oggetti stessi e rispondendo essi alla mano dell’artista, la quale dalla natura prende esempio ed alla memoria remota o prossima trae ispirazione.

Una cosa, da Katia Brugnolo creata, racconta i millenni addietro ed insieme la luce della giornata felice.

Prof. Ernesto Guidorizzi
Presidente Societá Letteraria, Verona

Katia Brugnolo: bellezza e natura

La prima volta che ho incontrato Katia Brugnolo, lei era immersa nella Bellezza. Eravamo a Trieste, al Castello di Miramare, alla vernice di una grande mostra che la studiosa aveva curato sulle ceramiche di Nove. Il contesto della ricca dimora arciducale, nell’intreccio con la natura circostante, faceva scaturire dei raggi di luce, in cui il suo abbigliamento accurato e gentile risultava perfetto così come il suo portamento, leggero e aggraziato. La rividi mesi più tardi nella cornice del parco del Castello, mentre dipingeva con altri delle ceramiche di sua invenzione. Immagine gentile e d’altri tempi. E scopersi allora che quell’attenta studiosa, l’esperta di ceramiche storiche e antiche, per le quali Bassano è universalmente nota, sempre disponibile a spiegare e ad approfondire, si era saputa trasformare – chissà da quanto tempo – in “faber” appassionato. […]

Marianna Accerboni

Katia Brugnolo da apprezzata docente di Storia dell’Arte ad affermata artista della ceramica

[…] Ed è proprio in questi spazi neoclassici/scarpiani che Katia Brugnolo, dal 1995 a tutt’oggi docente di Storia dell’Arte e di Pedagogia e di Didattica dell’Arte alla prestigiosa Accademia di Belle Arti di Verona, già “G.B. Cignaroli”, mettendo a frutto la sua innata attitudine pittorica, ha esordito in una specie di gara con i grandi ceramisti novesi, da lei ben valorizzati come Conservatore responsabile del Museo Civico della Ceramica di Nove anche nel volume Fiori & essenze dell’arte veneta nella pittura ceramica di Nove del 2010, e lo scorso anno, pur avendo lasciato l’incarico, al Castello di Miramare a Trieste con l’allestimento di una loro mostra di grande successo. E già nelle sue “prime prove d’artista”, ispirandosi sempre alla decorazione floreale novese, si è lasciata affascinare anche dall’elegante apparato grafico a colori dei preziosi volumi dell’800 e del ‘900 de “La Vigna”, in particolare della monumentale Ampelografia Italiana del 1879-1890 e dei fascicoli della Revue Horticole, pubblicati a Parigi a partire dalla metà dell’800. […]

Mario Bagnara
Vicenza, aprile 2017

Dell’individuo e dell’entità artistica

È un percorso straordinario quello che Katia Brugnolo sta tessendo nel campo della creatività. Lei infatti proviene dalle arti visive e la sua profonda formazione di tipo classico l’ha portata negli anni ad un ruolo assiduo di critica e di analisi degli eventi culturali e artistici coevi e storicizzati.

Professoressa titolare di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Verona (dal 1995 all’attualità), vive da decenni tra moltitudini di studenti e con loro consolida la necessità di una formazione seria atta a fondare le basi di giovani e futuri artisti, fatta di rigorosa preparazione e conoscenza attraverso l’approfondimento verbale, la redazione di testi scritti e compiti monografici. […]

Nel contemporaneo, oggi, si presenta in “Le Ceramiche di Katia Brugnolo – Forme e colori dall’oggetto d’arte all’arredo moderno”. Katia è attratta e coinvolta in tre orientamenti iconografici; la citazione, con elementi formali di natura architettonica, del tipo obelischi e forme geometriche pure, dipinte con precisione calligrafica su temi decorativi orientali e dell’antico Egitto, eseguiti in punta di pennello e con tracce del segno spesso orientate alla più perfetta simmetria. […]

Rolando Giovannini
Critico d’Arte del Design